martedì 19 aprile 2011

Abitino Safari


Signori miei, vi annuncio ufficialmente che, da questa sera, non sarà più necessario recarsi nella lontana savana per assistere allo spettacolo di zebre,leopardi e ghepardi... infatti, troverete tutti questi animali ben disposti sulla mise di questa donna. Diciamo che il tessuto "animalier", andrebbe di per sè, usato con moderazione e cautela anche nel caso in cui fosse verosimile, ed effettivamente in tono con le reali pelli degli animali. In questo caso, invece, la catastrofe completa é annuciata già per il fatto che, l' accozzaglia di felini, è spalmata sulle tinte viola-slavato, di un abitino in acrilico. Il fatto che sia acrilico, mi fa ben sperare, nel senso che, grazie al cielo, trattasi di materiale altamente infiammabile. Purtroppo, invece di utilizzarlo, come si dovrebbe, da combustibile per le stufe a legna, qualcuno, ha deciso di renderlo, come dire, più sobrio, aggiungendo una bella mini gonnellina nera bordata da un improbabile striscia bianco-perla, in raso. Credetemi, non ci sono davvero parole per descrivere questo scempio dell' abbigliamento. La modastrofe si è conclusa con l' utilizzo di un bel paio di calze color carne.Incommentabile.

giovedì 14 aprile 2011

piu' Rock, meno Retrò

Ecco l'alternativa perfetta al nostro "oso ma non poso" del post precedente!!! L'abito è verde acqua, è lounguette, ha le paillettes ma... fa tutto un'altro effetto!
Certo Katherine Heigl è Katherine Heigl quindi vediamo qualche alternativa più accessibile a tutti...
Prima di tutto, se siete sopra i 40 e avete gambe lunghe e depilate, VIA LE CALZE!
Secondo, chiamate subito la sarta e fate accorciare fin sopra il ginocchio il terribile abitino lunghezza "nonna alla funzione pasquale"!
Terzo, ma non ultimo, via il coprispalle... meglio morire di freddo che uccidere ogni istinto maschile facendo ricordare al proprio uomo l'adorata mamma! e se proprio non è serata da girare mezze nude, sdrammatizzate l'abito con un giubbetto in pelle nera, vi renderà più rock e meno retrò!

giovedì 7 aprile 2011

In fondo (ma proprio negli abissi più remoti) al mar


Alla vista di questa discutibile scelta d' abbigliamento, ho pensato di avere le allucinazioni. In un primo momento, infatti, forse abbagliata dalla luce emanata delle paillettes improbabili, credevo di aver avuto un faccia a faccia con Ariel, la sirena del buon vecchio Walt. Film d' animazione, quello, che fece sognare intere generazioni. Poi, alla luce di un' attenta critica, notando con disappunto, l' assenza del granchio Sebastian al suo fianco, ho capito. Il passaggio dal " sogno di Ariel" a " Via dall' incubo", è stato breve. La malcapitata ragazza, peraltro con un corpo davvero invidiabile, ha scelto la via del suicidio, fasciandosi in questo abito longuette sui toni del verde acqua, leggermente inquinata da una petroliera di passaggio. A rendere il vestito un vero disastro poi, sono le migliaia di paillettes trasparenti che la fanno sembrare l' anello mancante tra la salamandra e la trota salmonata. La fanciulla, non paga di questo disastro, ha degradato ulteriormente la mise, con l' aggiunta di un coprispalla (preso in prestito dalla bisnonna), stretto a segnalare il punto vita. Immancabile il richiamo del verde acqua anche sulle bordature dello scaldacuore. Ma.....i decori dorati???